Pieni di vitamine al cambio di stagione. Ne parlo Oggi per la Gazzetta di Parma
Nel corso della pandemia da COVID-19 sono state fornite molteplici notizie attraverso siti web e social media riferite a particolari sostanze “naturali”, vitamine e minerali con proprietà nel prevenire e/o combattere l’infezione da coronavirus.
Una bulimia di notizie e molte fake news che insieme all’ impatto psicologico della pandemia hanno esacerbato una tendenza ahimè comune: affidarsi a rimedi “fai da te” ai propri problemi e quindi imbottirsi di pillole di nutrienti, dalla vitamina A allo Zinco allo scopo di “aumentare” le difese immunitarie. Pillole che, in questo periodo di cambiamento stagionale, si sommano spesso ad ulteriori pillole: vitamine e ricostituenti contro lo stress e la spossatezza primaverile per poi passare in estate a pillole per dimagrire, drenare, aumentare il metabolismo e abbronzatura e chi più ne ha più ne metta. Ad autorizzare questo comportamento è l’errata convinzione che a differenza delle sostanze chimiche, i nutrienti e le sostanze estratte dalle piante – essendo naturali – non possano avere effetti negativi per la salute, per cui più se ne assume meglio è.
Questa moda di sostituire il cibo con pillole di nutrienti non solo può rivelarsi inutile, ma risultare anche dannosa all’organismo. Molte persone infatti non ne hanno bisogno perché il cibo apporta naturalmente vitamine e minerali; poi oggi siamo in un periodo di eccessi alimentari e di fortificazione degli alimenti con vitamine e minerali per cui c’è davvero bisogno di tutte queste pillole? Il rischio è quello di assumere troppe vitamine e, superando i livelli giornalieri raccomandati, si generano ipervitaminosi che possono causare effetti di tossicità all’organismo. Questo vale anche per i minerali – ad esempio il calcio ed il ferro – se in eccesso possono causare effetti negativi e addirittura indurre carenze alimentari, inibendo l’assorbimento di altri minerali con i quali competono per gli stessi siti di assorbimento nell’intestino.
Per questo motivo, fare il pieno di nutrienti di testa propria può risultare dannoso; difficilmente invece si incorre nel medesimo rischio consumando gli alimenti naturali perché in questo caso entra in gioco un’azione sinergica e regolatoria tra differenti nutrienti che invece si perde quando un particolare nutriente viene isolato; per cui dentro ad una capsula potrebbe non “funzionare” allo stesso modo. Per questo motivo, gli integratori devono essere intesi proprio come suggerisce il loro nome, cioè integrativi di una dieta carente oppure di aumentato fabbisogno nutrizionale come accade a chi svolge un intensa attività sportiva, donne in gravidanza e allattamento o altre condizioni fisiologiche o patologiche ma sempre valutate da personale medico esperto.
Il problema è che in generale abbiamo sempre meno voglia e tempo da dedicare alla preparazione del cibo per cui prendere una pillola al mattino appare come una comoda scorciatoia rispetto a correggere abitudini alimentari scorrette, mettere quotidianamente in tavola frutta e verdura fresca e mantenere uno stile di vita sano. Se continuiamo così diventerà questo il nuovo modo di mangiare nel futuro: un piatto di pillole al posto del cibo! In questo modo però non ci negheremmo soltanto gusto, emozioni, tradizioni e convivialità ma anche la salute perché assumere nutrienti isolati non ha gli stessi effetti che assumerli veicolati da cibo sano, è la scienza che lo dimostra: per esempio è vero che consumare quotidianamente alto contenuto di frutta e verdura abbassa il rischio di sviluppare certi tipi di tumori, ma non è altrettanto vero che sostituire frutta e verdura con pillole di vitamina C, beta carotene e vitamina E produce lo stesso risultato, questo perché è la sinergia tra nutrienti ad esercitare l’effetto protettivo.
Dunque, una considerazione importante da fare per promuovere un buono stato di salute è che l’automedicazione è spesso dannosa e le pillole non possono mai sostituire il cibo; non esiste una fonte di nutrienti migliore di quella che otteniamo dal cibo intero, minimamente trasformato, consumato nel giusto equilibrio e variando la più ampia gamma di alimenti, ognuno con il proprio mix specifico di sostanze nutritive.